La mattina è iniziata molto male e mi consolo come posso con un post fatto di parole di altri, perché le mie, oggi, meno le uso meglio è. Sono le parole che mi sono risuonate in testa lo scorso weekend quando, finalmente, ho rivisto il mare. Cominciamo.
"Puoi dire sempre 'mia' di una città di mare" (Marco Paolini, Bestiario italiano)
"Le Cinque terre sono un atto di fede" (Paolo Rumiz, L'Italia in seconda classe)
"Fine si può scrivere sulla carta, ma non sul mare" (Roberto Piumini, La sposa nel faro)
"E il mare è cenerino/ trema dolce inquieto/ come un piccione" (Giuseppe Ungaretti, Levante)
Anche il titolo del post è una citazione di "Due parti di idrogeno per una di ossigeno" dei Mercanti di liquore, ascoltata per la prima volta ieri a tarda notte. Grazie a F.
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