venerdì 24 settembre 2021

Periodo ipotetico della libertà

 


Qualche giorno fa un cliente mi ha chiesto di pubblicare un avviso sul suo sito e sulla pagina Facebook, nel quale invitava le persone a NON fare una determinata cosa e ne spiegava il motivo.

Prima di pubblicare suddetto avviso, l'ha fatto anche leggere a un paio di esperti perché fosse chiaro, e mi ha fatto correggere una frase che poteva suonare ambigua. L'ho corretta e ho pubblicato.

Su Facebook diverse persone hanno commentato l'avviso dicendo:

- Perché anziché un avviso non avete fatto un divieto? Se non vietate la cosa, non potrete impedire alle persone di farla ugualmente.

- Il testo è ambiguo: le persone non lo capiranno o lo interpreteranno a modo loro.

Entrambi i commenti, dopotutto, erano sensati e posti in tono costruttivo più che agressivo, quindi va bene così.

Però li ho trovati particolarmente significativi per due ragioni:

- Il cliente mi aveva chiesto esplicitamente di scrivere un consiglio e non un ordine, per stimolare il senso di responsabilità delle persone e invitarle a comportarsi bene ed essere ragionevoli, senza bisogno di imporre divieti e minacciare sanzioni. L'intenzione, secondo me, era lodevole; ma evidentemente molti pensano che un invito non basti più e che il buonsenso e il senso civico siano andati bellamente a farsi benedire e, onestamente, visto quanto è successo e sta succedendo in questo tempo di pandemia, mi verrebbe da essere d'accordo con loro. Però è davvero scoraggiante pensare di vivere in una società in cui tutti strepitiamo se qualcuno ci toglie un pezzettino di libertà in nome del bene comune, ma nessuno è disposto a rinunciare a nulla per gli altri se non gli viene implicitamente imposto dall'alto, salvo poi lamentarsi dell'imposizione... e così via, in loop.

- La frase era, in effetti, un pochino complessa, ma non incomprensibile: esprimeva una eventualità futura con la formula "Sta per succedere questo, quindi potrebbe accadere che". Né a me né al cliente era apparsa strana, ma molti lettori hanno intepretato l'eventualità come una certezza nel presente: "Non è vero! Non sta succedendo quello che dite! Perché raccontate balle?". Il che è piuttosto triste perché dimostra, ancora una volta, quanto si sia persa la capacità di interpretare le sfumature del linguaggio, che sono spesso anche sfumature del pensiero.

E alla fine tutto torna: perché è chiaro che se hai bisogno di un divieto esplicito per non fare una cosa che pure sai che potrebbe danneggiare te e gli altri, vuol dire che sei anche poco avvezzo a muoverti nel campo delle possibilità e delle loro conseguenze, che si esprimono tramite quelle cose contorte e bellissime che sono i periodi ipotetici. E che siamo tutti bravi a riempirci la bocca di futuro, ma non riusciamo più a immaginarlo.