sabato 20 dicembre 2014

Time warp

Piombo trafelata, arruffata e carica di mercanzie varie nell'erboristeria del centro commerciale vicino casa. Ho una missione da compiere: acquistare cinque pacchettini di tisana frutta&spezie da regalare alle amiche di mamma per Natale.
L'operazione è complessa: le tisane vanno preparate una per una, estratte da un bel barattolo di latta verde scuro e trasferite in un sacchettino trasparente pesandole sulla bilancia perché siano tutte uguali e della quantità richiesta. Per fortuna - mia, un po' meno dell'erborista - il negozio è deserto. Così, dopo aver deposto le borse ai piedi del bancone, ho tempo di guardarmi attorno, annusare campioncini e… ascoltare! Sì,  perché a un certo punto mi accorgo che c'è musica in sottofondo: non è la radio, è un cd, e mi pare pure di conoscerlo. Poi l'illuminazione: "Scusa, ma è The Rocky horror picture show?" chiedo. L'erborista s'illumina: "Oh, sì, che bello, finalmente qualcuno che lo conosce!"
Ci sorridiamo e ci attacchiamo reciprocamente un bottone coi fiocchi (d'altronde è quasi Natale…).
Comincio confessando che, in realtà, mi sono limitata a guardarlo in streaming meno di due anni fa, dopo averne sentito parlare e che l'ho trovato deliziosamente folle.
E lei, che scopro avere solo un anno più di me, racconta, invece, di averlo assieme a sua madre e ai suoi fratelli quando aveva sei-sette anni. Allibisco e lei si sente in dovere di spiegare che, beh, effettivamente non era uno spettacolo adatto a una bambina e che non c'aveva capito granché (meno male!), ma era rimasta molto affascinata dalla musica, dalle canzoni, dall'atmosfera luccicante e surreale; quindi racconta di avere una mamma di quindici anni più giovane della mia e decisamente "rock", che l'ha cresciuta a latte & Guns'n'Roses e la portava a musical e concerti. In un contesto del genere, ovviamente, anche il Rocky horror può diventare il fulcro di una tranquilla serata domestica; mentre io penso che se l'avessi visto solo un paio d'anni fa ne sarei stata inorridita, anziché divertita, e che non solo i miei - ammesso e non concesso che ne conoscessero l'esistenza - non me lo avrebbero mai fatto vedere; ma che io stessa, oggi, non oserei proporglielo. E, mentre con l'erborista andiamo avanti a disquisire di Queen, e altri "classici" del genere, raccontandoci pezzi delle reciproche vite, mi viene da ridere. E da pensare.
Penso che io ho sempre avuto tempi dannatamente lunghi per arrivare a comprendere le cose e adattarmi ad esse.
E' successo con la musica: ho impiegato una vita a passare dallo Zecchino d'oro al pop sanremese (con divagazioni spazianti dall'opera lirica ai cori alpini) al rock; fino a scoprire che riesco a digerire con piacere il Bowie più sperimentale di Outside e i persino i Placebo. No, l'heavy metal e il rap ancora non li reggo, ma non si sa mai...
E' successo con le mode: ho impiegato anni per decidermi a infilare le mie cosce prosciuttiformi in un paio di pantaloni a vita bassa (non troppo, ovviamente) o in un paio di leggins; ho avuto bisogno di vedermeli intorno addosso alle altre per anni prima di decidermi che non erano poi così strani e che non ero poi così grassa da non potermeli permettere. E ci sono voluti due anni di passaggi giornalieri davanti alle vetrine colorate di Kiko per andare al lavoro, uniti ai consigli gentili di amiche che, per una volta, non mi dicevano che "dovevo" ma che "se mi andava di farlo perché no…", e un bagno a mia completa disposizione e nessuno tra i piedi ad osservarmi, per osare un poco d'ombretto e un mascara (waterproof, che se no dopo cinque minuti, distratta come sono, me li ritrovo ovunque meno che sugli occhi!).
Succede con le persone: ho impiegato anni (e ancora, certo, non ho finito) a diventare aperta e tollerante nei confronti di chi ha fatto (o si è trovato a fare) scelte di vita completamente diverse dalle mie. Da adolescente, me ne rendo conto, ero decisamente talebana: c'erano il bianco e il nero, la via giusta e quella sbagliata e, benché di certo non mi sarei messa a far crociate contro nessuno, tendevo a dare giudizi taglienti su chi non si comportava non tanto come me (che non mi sono mai ritenuta un modello di virtù), quanto come a me era stato insegnato ci si dovesse comportare. Ora, con qualche anno di più addosso, e avendo avuto modo di frequentare - e apprezzare - un maggior numero di persone di ogni tipo, sono propensa a credere che ognuno faccia come può, come riesce, come crede di far meglio per acchiappare un minimo di felicità e raggiungere un equilibrio di sopravvivenza. Curiosamente, devo confessare che sono arrivata a questo non solo grazie agli incontri con persone reali; ma anche grazie all'incontro - non meno reale, dopotutto - con personaggi fittizi scoperti grazie a una televisione e un computer finalmente a mia completa disposizione, con nessuno lì a giudicare se mi mettevo a guardare cose strane. E' ridicolo, lo so, detto da una che ha passato buona parte dei suoi studi immersa nei classici (tra le cose migliori che mi siano capitate nella vita), ma anche appassionarsi a un paio di serie tv piene di caratteri decisamente fuori dall'ordinario, ma ben scritti da ottimi autori e ben recitati da attori che, a volte, ho scoperto essere più folli dei loro personaggi, è stata un'esperienza illuminante quasi quanto un corso di formazione alla "diversity", di quelli che oggi van di moda nelle aziende, e decisamente più divertente!
Detto questo, e considerando i miei tempi, che sono tanto più lunghi quanto più la cosa da affrontare è profonda e significativa, mi sorge il sospetto che per arrivare ad aprirmi e fidarmi di un'altra persona tanto da accoglierla nella mia vita come un possibile compagno, dovrò aspettare d'essere all'ospizio… E, altra cosa che ho capito solo di recente - e non senza fatica - credo sia molto meglio così.
Ok, ok, ora basta! E menomale che dovevo solo comprare cinque pacchettini di tisana!
Saluti logorroici (come ai vecchi tempi).


giovedì 18 dicembre 2014

Savage chickens


Lui disegna galline selvagge, ironiche e irriverenti, su post-it dal 2004: non siamo sole in questo spiumato universo!
Enjoy…
http://www.savagechickens.com