martedì 22 novembre 2011

Da Ligabue a Pascoli


Per la serie "Galline famose", un quadro di Ligabue in cui due galletti si azzuffano per far colpo sulla bella gallinella.
A seguire bella poesia bucolica del Pascoli.

Galline

Al cader delle foglie, alla massaia
non piange il vecchio cor, come a noi grami;
che d'arguti galletti ha piena l'aia;
e spessi nella pace del mattino
delle utili galline ode i richiami,
zeppo, il granaio; il vin canta nel tino.

Cantano a sera intorno a lei stornelli
le fiorenti ragazze occhi pensosi,
mentre il granturco sfogliano, e i monelli ruzzano
nei cartocci strepitosi.

Myricae, l'ultima passeggiata

2 commenti:

Cri ha detto...

Wow! Il gioco continua...
Bel quadro, graziosa poesia. Pascoli è il primo poeta che ho letto per i fatti miei da ragazzina. E' grave?
Trovo delizioso l'uso di "strepitosi" nel senso di "che fanno strepito". Suona strano, ma, in realtà, l'etimologia è proprio quella.
Contribuisco con un testo di Saba, direi, un pochino inquietante nella sua semplicità. Fa così:

"Il buon Carletto mi diceva: 'Vedo
che proprio deve farle'. Devo come
la gallina fa l'uovo. Questo un giorno
me lo disse mia figlia. (Aveva allora
dieci undici anni). Immaginava,
con tutto il mondo in miniatura, chiudere
suo padre in una gabbia. Il vino e i cibi
erano buoni, anzi eccellenti. In cambio
sua madre o lei tra le sbarre carpivano
il mio lavoro d'ogni giorno in vari
multicolori bei fogli volanti."
(Le mie poesie)

Cri ha detto...

Dani, ci siam scordate Calimero! Con la mamma Cesira e il papà Gallettoni sono una meravigliosa famiglia di pennuti televisivi e fumettistici. Ho aggiunto una vignetta presa dal sito ufficiale nella fascia sinistra del blog e la dedico a tutte le mamme ciose presenti... e future, e ai loro pulcini.