lunedì 31 maggio 2010

Chiamatemi Ernestina

Carissime,
per l'ennesima volta il capo mi ha detto che gli ricordo sua nonna. Ora, la cosa non è del tutto un complimento né propriamente un offesa. Pare, infatti, che nonna Ernestina, che lo ospitava a Bologna nei suoi anni da universitario bohemien, fosse una donna solida e paziente, un punto di riferimento, insomma; e questo non può che lusingarmi. Ma, come tutte le nonne era anche rigida e brontolona e, soprattutto, vecchia! Contando che io ho 15 anni meno del mio capo la faccenda risulta un poco surreale. Quel che è peggio è che non è la prima volta che mi capita una cosa del genere: alle elementari i compagni mi chiamavano "la nonna", per via di certi foulard che mia madre mi infliggeva per scampare alle otiti. Mentre un paio d'anni fa un attore cinquantenne che, bontà sua, si prestò a interpretare un salumiere-gourmet un po' folle per un laboratorio didattico, alla fine della rappresentazione, quando mi intromisi sulla scena portando i "diplomi" di fine corso da distribuire ai bambini, lui, forse per vendicarsi del ruolo che gli era toccato, mi presentò come la sua bisnonna: uno dei personaggi strampalati che comparivano nel racconto. Insomma, pare sia una persecuzione o, meglio, un destino. Effettivamente mi rendo conto di essere nostalgica, smemorata, timorosa dei cambiamenti e assai più attratta dal passato che dal futuro come si dice che siano i vecchi. Poi, a differenza di quel che, invece, si dice dei giovani, credo di aver smesso a cinque anni di credermi immortale... Dunque rassegniamoci. Però, per favore, nonostante l'attacco alla Melville per fare un po' di scena, non chiamatemi Ernestina!

lunedì 24 maggio 2010

Pagine, chiodi e vascelli

"Non esiste un vascello veloce come un libro

per portarci in terre lontane
né corsieri come una pagina

di poesie che si impenna -
questa traversata

può farla anche il povero

senza oppressione di pedaggio

tanto è frugale 
il carro dell’anima".

(Emily Dickinson)

"Tutti i libri del mondo non valgono un caffè con un amico"
(Centochiodi, Ermanno Olmi)

Carissime, ieri era la giornata del libro.
Per celebrare (in ritardo) l'evento e tener fede al secondo punto del nostro decalogo, ecco due citazioni agli antipodi. Tra l'una e l'altra scorre, mi pare, la gioia impalpabile del lettore adulto, che, anche quando riesce a immedesimarsi, come un bambino, tra pagine che riempiono il cuore, sollevano l'anima, curano (talvolta provocano o accompagnano...) spaesamenti e solitudini, in un angolo della sua mente sa quanto siano fragili le parole di fronte alla brutalità, feroce o dolcissima, delle cose.
Un pensiero.

lunedì 17 maggio 2010

Certe notti...

...se sei fortunato e hai un'amica appassionata di danza con uno zio immannellato al Regio, riesci a sederti in platea a vedere lo spettacolo che dà il titolo al post con lo sconto riservato alle scuole di danza. E il fatto è che, tutto sommato, visto che frequentiamo un corso, la bugia non è neppure troppo grossa, ma a me fa comunque sorridere. Come sapete non ne capisco molto di danza, né vista, né tantomeno praticata, però l'allestimento non mi è parso affatto male. Da discreta fan di Ligabue, colonna sonora delle imprese dell'Aterballetto, avrei forse preferito, anziché le versioni live delle canzoni, con tanto di applausi e cori del pubblico, quelle registrate in studio, più pulite e legate le une alle altre; perché a volte mi è sembrato che il rumore di fondo lasciasse i ballerini soli a muoversi su un brusio confuso, o su un silenzio un poco imbarazzante, piuttosto che su una musica; ma forse l'effetto di spaesamento era voluto. Non so. E mi piacerebbe conoscere il parere di Meg in proposito. In ogni caso resto sempre piena d'ammirazione per l'antica abilità dell'uomo di creare bellezza con quanto ha intorno o, semplicemente, con il suo stesso corpo. Peccato che, troppo spesso, sia capace dell'esatto contrario...

venerdì 14 maggio 2010

Lasciate ogni speranza o voi che entrate...

Galline! Una notizia flash: non so bene nemmeno io come, ma sono riuscita a inserire il contatore gratuito shiny stat nel blog, per monitorare quante persone (ovviamente non quali, che sarebbe ancor più interessante...) transitano per il nostro pollaio. Lo trovate laggiù a sinistra. Se sono riuscita nell'impresa significa che una mente contorta e un po' di scongiuri (ho incrociato le dita prima di dare l'ok alla modifica) sono utili anche quando si ha a che fare con i computer. Alla faccia dei cultori della tecnologia pura!

martedì 11 maggio 2010

Per vie traverse

"Non basta un navigatore satellitare. I luoghi vanno cercati, corteggiati, raggiunti, con errori o digressioni, altrimenti escono dalla memoria" (Paolo Rumiz, La leggenda dei monti naviganti)

Scusate. Ancora una citazione di Rumiz. Lo so che è la terza, ma non capita spesso di trovare, in qualcosa che si legge, una convinzione che si cova in silenzio senza sapere bene come esprimerla, tradotta in parole così limpide: la dimostrazione che perdersi, a volte, non è poi così male. D'accordo, lui lo fa per scelta, io per mancanza di senso d'orientamento, ma il brivido, la sorpresa, la meraviglia, credo, siano le stesse. Ed è una bella consolazione.

PS: D'accordo con Co, ho inserito la foto di una nostra degna "antenata". Ho anche cambiato leggermente il titolo dell'elenco di libri (riuscite ad aggiungere i vostri?). Spero non vi dispiaccia. Altrimenti, come d'accordo, nessun problema a fare modifiche. Saluti disorientati.

martedì 4 maggio 2010

Figli di carta

Seconda botta di egocentrismo. Evidentemente il blog ha questi effetti collaterali. Per mitigarli, credo, sarebbe bello che le voci delle altre ciose, che hanno di sicuro tante cose interessanti da condividere, non rimanessero confinate nel loro pollaio, ma spiegassero le ali sul web. Comunque. L'immagine allegata è il numero zero di un giornalino per bambini e ragazzi uscito da poco insieme al Gambero Rosso. E' un po' figlio mio e, anche se è ancora in rodaggio, farlo è stata un'esperienza importante. Stiamo già lavorando al secondo (cioè al primo) numero, per il quale ho avuto la possibilità di visitare - con al collo un memorabile pass per la stampa - "Squisito!", la fiera del gusto che si tiene a San Patrignano. Sì, proprio quel San Patrignano. Cosa ricordo? A parte la pioggia infame e l'avventuroso rientro, due sguardi. Quello azzurro, consapevole di sé, ma anche sorridente e sornione del famoso chef che ha cucinato per noi assieme alla figlia (o viceversa); e quello nero, luminoso e orgoglioso di Pietro: un ragazzo ospite della comunità, che ci ha accompagnato in giro per questo posto immenso e bellissimo raccontandoci qualcosa del suo non facile percorso di vita. Gli auguro ogni fortuna, credo proprio che se lo meriti. Saluti giornalistici

PS: Auguri a Chiara e Filippo per il loro primo anniversario. Incredibile? davvero è già passato un anno? A me non sembra, e a voi?
PPS: Dani, vogliamo sapere tutto del tuo viaggio. Di persona, senza dubbio, e via web se ti va...