Amiche e amici del pollaio, come promesso mi accingo a pubblicare qualcosa di più frivolo (e goloso..) sul nostro blog! Parto, però, da un antefatto che proprio frivolo non è: da un paio di settimane , infatti, sono "sdentata", potrei dire anche "senza giudizio", nel senso che mi sono liberata di quel dente che mi aveva dato qualche problema negli ultimi anni. Sono consapevole che ci sono cose ben peggiori, ma conoscendomi e, quindi, meravigliandomi di me stessa, sono riuscita a non farmi prendere dal panico e a cogliere gli aspetti positivi della vicenda: essere a casa per tre giorni dal lavoro, guardare vecchi film in videocassetta e sperimentare in cucina ricette "morbide" da gustare senza masticare troppo. Allora via con tortini di patate, sformati di verdure, polenta con sughi vari e, soprattutto, dolci al cucchiaio!! Così ho sperimentato la ricetta che vi propongo oggi e che ho "inventato" dopo aver curiosato su vari libri di cucina: la crema cotta all'arancia con salsa di cioccolato.
Ecco gli ingredienti per 6 persone:
per la crema: 1 litro di latte, 8 tuorli, 9 cucchiai rasi di zucchero, 7 cucchiai di farina, una bustina di vanillina, la scorza di un'arancia non trattata, un bicchierino di liquore all'arancia.
Per la salsa: 200 grammi di cioccolato fondente, 70 grammi di latte.
Mescolate in una ciotola i tuorli con lo zucchero fino a ottenere un composto cremoso, poi unite poco alla volta la farina setacciata e il liquore. A parte mettete il latte in un pentolino con la scorza dell'arancia e la vanillina. Portate a ebollizione il latte e, quando bolle, versate il composto di uova, zucchero e farina e cuocete per 2-3 minuti. Versate la crema in 6 coppe e lasciate raffreddare. Intanto sciogliete il cioccolato in un pentolino con il latte e versate la salsa ottenuta sulla crema e servite quando è fredda.
Con l'augurio che i vostri denti siano sempre in perfetta salute, buon appetito!!
lunedì 31 gennaio 2011
giovedì 27 gennaio 2011
Si scivola

Si scivola.
Si scivola, quando si ritiene normale che nei giornali fiocchino errori grossolani perché non c’è più nessuno a rileggerli, né tempo per farlo.
Si scivola, quando chi lavora nella comunicazione sostituisce il copia-incolla alla ricerca, senza nemmeno curarsi di controllare l’affidabilità delle fonti.
Si scivola, quando non si prova nemmeno a far valere le proprie ragioni di fronte a un committente che non sa fare il nostro mestiere e pretende cose assurde, per paura di un confronto o, forse, solo per pigrizia.
Si scivola, quando persone intelligenti affermano che la cultura è roba da ricchi e non sanno, o dimenticano, che le biblioteche sono gratis, le lezioni universitarie sono pubbliche e la bellezza è sparsa a piene mani nelle strade delle nostre città.
Si scivola, quando l’arte è provocazione, il teatro esasperazione, la scrittura autocelebrazione di se stessa o dell’autore e la televisione autoassoluzione dalle proprie debolezze.
Si scivola, quando in alcuni momenti della vita – il lavoro o l’amore – rinunciamo ai principi morali, sospendiamo il giudizio, per non perdere occasioni, per non essere costretti a dire un no: parola inconcepibile.
Si scivola, quando si sta zitti, si ingoia, ci si adegua, ci si volta dall’altra parte: perché la vita è una, breve e complicata. Molto complicata.
Si scivola.
Si scivola, ma quando si scivola non si sa mai fin dove si può cadere; né se ci sarà qualcuno, laggiù, disposto a risollevarci.
E ora, vi prego, pubblicate qualcosa di frivolo. Siamo galline, che diamine!
venerdì 21 gennaio 2011
Garibaldi fu... tradito?

* Errata Corrige: ho scoperto che il titolo è quello della rassegna organizzata dall'Università e dall'Istituzione biblioteche che prevede più incontri con vari autori, quindi non può essere suo, ma è comunque bello.
martedì 11 gennaio 2011
"Un minuto di rivoluzione", ovvero il pendolo di Paolini

Ah, per la cronaca: stavolta pioveva, ma con garbo. E, visti i precedenti, direi che c’è andata di lusso…
sabato 1 gennaio 2011
Auguri nel blog!

"E' nato!
Alleluia! Alleluia!
E' nato il sovrano Bambino.
La notte, che già fu sì buia,
risplende d'un astro divino".
(Guido Gozzano)
A otto giorni esatti dal Natale e in occasione del Capodanno, lascio un ricordo d'infanzia per augurare a tutte le ciose e ai sostenitori un felice 2011!
La citazione è uno stralcio di una filastrocca di Guido Gozzano che racconta in modo fiabesco gli eventi narrati dall'evangelista Luca e che avevo imparato (quasi, perché è molto più lunga..) a memoria in quarta elementare..!
Buon anno!!
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