giovedì 27 gennaio 2011

Si scivola

E' la Giornata della Memoria. Inutile che vi dica cosa ho guardato ieri sera in tv. Il testo che segue è nato da lì. E' poca cosa e, ovviamente, strettamente legata alla mia vita e al mio lavoro. Ognuno potrebbe aggiungere all'elenco episodi che riguardano la sua esperienza, perché è da quella che si comincia a scivolare nell'indifferenza e nella barbarie, ieri come oggi.

Si scivola.
Si scivola, quando si ritiene normale che nei giornali fiocchino errori grossolani perché non c’è più nessuno a rileggerli, né tempo per farlo.
Si scivola, quando chi lavora nella comunicazione sostituisce il copia-incolla alla ricerca, senza nemmeno curarsi di controllare l’affidabilità delle fonti.
Si scivola, quando non si prova nemmeno a far valere le proprie ragioni di fronte a un committente che non sa fare il nostro mestiere e pretende cose assurde, per paura di un confronto o, forse, solo per pigrizia.
Si scivola, quando persone intelligenti affermano che la cultura è roba da ricchi e non sanno, o dimenticano, che le biblioteche sono gratis, le lezioni universitarie sono pubbliche e la bellezza è sparsa a piene mani nelle strade delle nostre città.
Si scivola, quando l’arte è provocazione, il teatro esasperazione, la scrittura autocelebrazione di se stessa o dell’autore e la televisione autoassoluzione dalle proprie debolezze.
Si scivola, quando in alcuni momenti della vita – il lavoro o l’amore – rinunciamo ai principi morali, sospendiamo il giudizio, per non perdere occasioni, per non essere costretti a dire un no: parola inconcepibile.
Si scivola, quando si sta zitti, si ingoia, ci si adegua, ci si volta dall’altra parte: perché la vita è una, breve e complicata. Molto complicata.
Si scivola.
Si scivola, ma quando si scivola non si sa mai fin dove si può cadere; né se ci sarà qualcuno, laggiù, disposto a risollevarci.

E ora, vi prego, pubblicate qualcosa di frivolo. Siamo galline, che diamine!

2 commenti:

chiara ha detto...

E' bene riflettere ogni tanto anche con pensieri come questi, Cri, perché hai ragione, si scivola, spesso senza che nemmeno ce ne accorgiamo... Ho visto anch'io lo spettacolo di Paolini in tv e finalmente ho avuto modo di apprezzarlo fino in fondo. Dunque, bando alle frivolezze!! E' da considerare in un certo senso una rivincita delle galline sulla loro proverbiale minutezza cerebrale, ma prometto che cercherò qualcosa di più frivolo da pubblicare, se può far piacere!
A presto!

Cri ha detto...

Grazie Chiara. Dopo ho dormito piuttosto male. Spero non sia capitato anche a te o mi sentirei un poco in colpa: infondo sono mesi che ve la meno con lui che, purtroppo, tende a occuparsi di temi di difficile digestione. E' vero quanto dici delle galline: non sono poi così stupide, né quelle in cresta e piume (ne ho conosciute alcune da vicino negli anni dell'infanzia), né tantomeno noi, che ci sforziamo di esserlo solo quel tanto che basta per vivere un po' più leggere. Attendo volentieri tue. Un abbraccio.