Ebbene sì, dopo alcuni anni di lavoro fianco a fianco e un doloroso addio, la premiata ditta D&C è tornata a far danni insieme, cartacei, ovviamente, costituendo la famigerata "Banda della bandella".
Ok, ok, ora ve lo dico cos'è una bandella, ma state tranquille: fino a qualche mese fa non lo sapevo nemmeno io. Trattasi di quella cosa nota anche con il nome di "risvolto di copertina", anche se, nelle edizioni economiche, dove il risvolto non c'è, finisce direttamente sul retro (la quarta), nella quale, di solito, si trovano informazioni sui contenuti del libro e/o sull'autore.
Vi siete mai chieste chi diavolo le scrive, visto che solo raramente capita che siano firmate?
Semplice: i poveri redattori e correttori di bozze - specie protetta in via d'estinzione - i quali, oltre a dover scovare errori e sistemare traduzioni traballanti in tempi minimi e per stipendi altrettanto ridotti, talvolta devono anche accollarsi questo compito. E vi assicuro che è una bella rogna!
In poche righe bisogna dare un'idea della trama, così da invogliare il lettore a comprarsi il libro, senza però dire troppo, per non rovinare la sorpresa. Quando il libro fa parte di una delle sterminate serie di trilogie, tetralogie e chi più ne ha più ne metta, lo sventurato redattore deve anche dare un'idea del punto della storia in cui ci si trova. Il più delle volte, però, senza aver letto gli altri libri, corretti da qualcun altro. Ah, dimenticavo: è inutile dire che le case editrici, di solito, non sono molto prolisse di indicazioni sul taglio da dare, lo stile e nemmeno il numero minimo e massimo di righe. Se poi, come accade sempre più spesso, il libro è anche una palla, la faccenda diventa durissima! Quindi, meglio spartirsela con qualcuno.
Succede così: D, redattrice e correttrice di bozze provetta, racconta a C, impiegata in un'agenzia di comunicazione, la trama del libro con cui ha appena finito di litigare; C, che di raccontare le trame dei libri non è mai stata capace e che persino se deve spiegare a qualcuno com'è un film sarebbe tentata di scriverglielo, tenta una bozza. D la sistema e la invia all'editore che è libero di farne ciò che vuole.
Tutta la trafila si svolge, in genere, alle ore più strane, in ritagli di tempo strappati ai rispettivi lavori: pause pranzo, sabati sera di rientro da pizza e cinema e via di questo passo.
Però, più o meno, funziona.
E devo ammettere che è divertente!
Pensateci la prossima volta che darete un'occhiata veloce a una bandella...
Saluti letterari.
P.S. Le immagini sono sculture di Cordelia von den Steinen, moglie del fu Cascella, quello del monumento alla Via Emilia in ple. S. Croce, per intenderci, di cui anni fa il padre di Chiara diede un'illuminante definizione: "al per un lumagòn c'al pissa". Lei, invece, non mi dispiace.
mercoledì 11 luglio 2012
La Banda della bandella
Etichette: pollaio
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2 commenti:
leggo sempre le bandelle prima di scegliere un libro, d'ora in avanti lo farò con ancor maggiore attenzione...
grazie!!
Grazie a te.
Torna quando vuoi a... mettere il becco!
;-)
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