martedì 6 agosto 2013

Punti di vista

"L'uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono, e di quelle che non sono in quanto non sono."
(Protagora, nel Teeteto di Platone)

"Hai una casa in campagna?"
"Sì... per ora."
"C'è la piscina?"
"No."
Il bambino mi spalanca addosso un paio d'occhi celesti parecchio perplessi, ma non demorde.
"E quante camere ha?"
"Due, piccoline, e un soppalco."
Mi guarda ancora più stupito e io decido di rincarare la dose: "E non c'è nemmeno il riscaldamento, soltanto un camino e una piccola stufa di terracotta".
Il bambino è interdetto. Io lancio un'occhiata divertita a suo padre, che mi sorride.
In realtà lo capisco: per lui la casa in campagna è il villone settecentesco del nonno, con una serie infinita di sale, salottini e camere da letto, una cucina grande quanto tutta casa mia, soppalco compreso, giardino, orto, frutteto, laghetto e, chiaramente, piscina. E una famigliola di filippini a tenere in ordine il tutto, perché se no non ce la si fa. Quindi è logico che il piccolo sia stupito, perché ognuno di noi misura le cose col metro della propria personale esperienza. Lo dicevano già gli antichi greci: gente che ha scoperto più cose di noi secoli prima e con meno mezzi di noi e per i quali, come sapete, continuo a nutrire una notevole ammirazione.
Poiché, però, dalle mie parti le cose vanno un poco diversamente e i filippini della questione siamo io e mio padre, è una gran fortuna che la casa sia piccola anzi, quando bisogna ripulirla, tagliare l'erba e pagarci l'Imu, è fin troppo grande e mi ritengo già molto fortunata ad averla e la difenderò finché potrò, benché da sola possa fare ben poco; e non saprei che farmene di un villone del Settecento.
Beh, no, saprei che farmene. E anche di una piscina, soprattutto in questi giorni d'aria rovente e densa come un brodo che fendo in bicicletta alle tre del pomeriggio per tornare al lavoro; però non lo invidio il bambino e gli auguro di cuore che, se un domani dovesse capitare anche a lui di fare un tuffo in una realtà diversa dalla sua non si prenda una panciata, ma, dopo l'inevitabile stordimento, sia capace di adattarcisi senza troppi problemi...
E lo auguro anche a me perché, seppure da una diversa altezza, i tuffi fanno sempre un po' di paura a tutti. Figurarsi a chi non sa nuotare.
E poi non è vero che non ce l'ho la piscina: forse frugando in soppalco con un po' d'impegno posso riuscire a recuperarne una gonfiabile di un metro per un metro; non proprio olimpionica, ma insomma, che volete da me? Sono una gallina, mica una sirena!

Nessun commento: