Sì, d'accordo, arrivava sempre con dei ritardi esasperanti che andavano dai 30 ai 120 minuti ed entrava tranquillo, senza nemmeno scusarsi.
Sì, d'accordo, mi costringeva a inviargli e-mail minacciose per ricordargli lavori in sospeso, che poi completava, invariabilmente all'ultimo momento, ma sempre in tempo utile per evitare problemi con i clienti.
Sì, d'accordo, ogni volta che ci incontravamo sembrava sempre appena tornato da una vacanza o in procinto di partire (e talvolta, effettivamente, lo era, essendo dotato di una morosa da andare a trovare in un lontano e caldo posto di mare): sorridente, rilassato e con l'aria di chi, dopotutto, sa godersi la vita; tanto che, lo confesso, mi faceva venire voglia di mettergli le mani addosso, non so bene se per dargli una bella scrollata e chiedergli: "Ci sei o ci fai?" o per abbracciarlo e dirgli: "Beato te, vorrei avere anch'io la tua leggerezza!".
Grazie al cielo non ho mai fatto né l'una né l'altra cosa: c'era tra noi troppa poca confidenza e chi mi conosce lo sa che faccio molta fatica ad essere espansiva. Soprattutto con gli uomini.
Però mi piaceva il suo modo di "occupare lo spazio", le rare volte che si installava nel nostro ufficio come se ci lavorasse da sempre: sistemava con cura le sue cose attorno al portatile e tra queste, a seconda della stagione, potevano comparire anche un thermos con tisana o un paio di mele, tirate fuori con estrema nonchalance dalle tasche di un improbabile e molto vacanziero paio di bermuda.
Mi piacevano le interminabili chat nate per risolvere qualche grana di lavoro, nelle quali s'insinuavano, spesso, dialoghi surreali e battute fulminanti.
Mi sorprendeva quando, ogni tanto, mi raccontava qualcosa di sé e delle sue insospettabili passioni, o mi mandava una foto fatta in qualche bel posto senza nessuna precisa ragione.
Ora, buon per lui, si è trovato un lavoro serio: ci ha detto che non ha più tempo per fare il free lance e che, quindi, non avremo più occasioni per lavorare insieme.
E io, anche se so che non ne ho alcun diritto, son qui che muoio dalla voglia di digli che, dopotutto, mi mancherà. Ma non lo farò. Purtroppo...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento