“Settembre, andiamo! E’ tempo di migrare.”
Così inizia una celebre poesia di D’Annunzio che ho studiato per la prima volta in quinta elementare (bei tempi!..). E’ settembre: i pastori d’Abruzzo, con il cuore carico di nostalgia per i focolari lasciati, migrano verso i pascoli pugliesi seguendo gli antichi sentieri dei padri. Il poeta, lontano dalla sua terra, ne condivide il rimpianto e vorrebbe essere con loro. L’ho citata perché ricalca un po’ il mio stato d’animo di questi giorni: settembre è arrivato, dopo il tramonto della torrida stagione estiva, portando, anzi riportando, con sé il mondo della scuola, i ritmi frenetici della vita lavorativa, la realtà di quella normalità che caratterizza l’esistenza di molte persone e che ha sempre caratterizzato anche la mia. Quindi niente di strano, ma questa volta l’alba della nuova stagione e il ritorno alla “normalità” hanno un sapore diverso. Un senso si curiosità, gioia, intraprendenza, voglia di rimettersi in gioco si scontra di continuo con una struggente nostalgia, una sensazione di rimpianto, di perdita di qualcosa che non tornerà più, che sta definitivamente per cambiare, che ha segnato profondamente la vita, ma che non sarà mai più così…E la curiosità, intrisa di stupore e meraviglia porta continuamente a chiedersi perché e “come ho fatto” a fare tutto, a non andare in crisi e a cavarmela, tutto sommato, bene..! Sarà perché nelle ultime quattro stagioni ho vissuto ciò che, nel bene e nel male, avevo prima tenuto lontano: attesa, nascita, distacco, perdita, lutto… E’ curioso, ma anche inquietante, notare che le parole che diceva l’infermiera quando visitava mia nonna nel letto di ospedale nei suoi ultimi giorni di vita (“la pressione va bene, il battito va bene”..) erano le stesse che mi diceva l’ostetrica in sala parto durante il mio travaglio… “La pressione va bene, il battito va bene”… Il battito di una nuova vita che sta per nascere, il battito di una vita che sta per spegnersi, ma fino all’ultimo batte… Veramente esiste un filo invisibile che lega morte e vita…Tutto ciò mi fa rabbrividire, ma anche restare in silenzio, immobile e incantata di fronte a questo grande Mistero..! Non ho mai creduto alla profezia Maya secondo cui nel 2012 dovrebbe finire il mondo, ma di certo parte del mio mondo sta finendo…o forse è un nuovo inizio! Chi può dirlo?!
Saluti “sproloquiati”
1 commento:
Ciò che scrivi è sacrosanto, ma a me fa solo paura, purtroppo, perché non ho nulla con cui sostituire ciò che perderò...
Ti abbraccio forte. Buon nuovo inizio a te e a Costi: anche per lei, infatti, questo settembre ha rappresentato un bel cambiamento. In bocca al lupo!
Un bacio sul naso al pargolo.
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