giovedì 22 dicembre 2011

Un augurio, anzi un motto, praticamente una speranza...

"Lentius,
Profundius,
Suavius"

(Alex Langer)

Ero assolutamente convinta d'averla già citata anche in questo blog questa frase che amo molto. Ho dato un'occhiata e non l'ho trovata (se ho cercato male e c'era, mi scuso per la ripetizione). Così ho deciso di usarla per accompagnare gli auguri di quest'anno.
E' l'esatto contrario del motto coniato da De Coubertin per le Olimpiadi ("Citius, Altius, Fortius").
E' la speranza di un mondo meno veloce, meno competitivo, più gentile e, dunque, più vivibile per tutti.
A me piacerebbe. E a voi?

Buon Natale!


PS. Benvenuto T., pulcino caro, figlio di Chiara e Filippo. Ho saputo che sei venuto al mondo proprio mentre scrivevo questo post: più Natale di così...

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