
Poi ho soprasseduto perché il mio comodino sta per cedere seppellito dai libri non letti; ma, sempre per gli strani casi di cui al post dell'11 ottobre, il libro è stato scelto per l'incontro di dicembre del circolo di lettura (di cui allo stesso post) e quindi è stato acquistato, letto in tre notti e riletto. E la naturale simpatia per questa sarda caparbia e arguta è andata crescendo. Quando poi ho messo il naso nel suo sito, dove raccoglie articoli e interventi su argomenti che vanno dalla politica alla religione, dalla sua isola alla condizione femminile, si è guadagnata, per quel che vale, la mia stima. Scrive bene, in una lingua asciutta e limpida con alle spalle la profondità del dialetto che, come dice "l'innominabile" (ma chissà di chi è la citazione), crea un legame più stretto tra le cose e le parole; e si è scelta una storia difficile, di solitudini che si incontrano, di malattia e morte, ma anche di crescita e scoperta di sè. Si parla, pensate un po', di scelte difficili, di giustizia e di verità; e non è poco, in un tempo che sparge banalità a piene mani. Ci sono personaggi ben costruiti e un finale geniale, che ha evitato di trasformare un bel romanzo in un'icona dell'eutanasia; e ci sono frasi illuminanti che, da sole, bastano a rendere memorabile il libro. Eccovene una breve, personalissima, antologia:
"Riemergere da se stessi è tanto più difficile quanto più si è profondi";
"Le colpe, come le persone, iniziano ad esistere se qualcuno se ne accorge";
"Bello come le sono a volte le cose cattive";
"Non tutte le cose si ascoltano per capirle subito";
"Nei primi anni di scuola, quando gli oggetti e il loro nome erano misteri non ancora separati dai misteri dell'analisi logica".
E poi una che a me ha divertito molto: "Il giorno del matrimonio di Bonacatta (Ndr: sorella maggiore della protagonista) successero due cose terribili, oltre alle nozze". Brava Michela, allora, e grazie.
1 commento:
la citazione che più mi appartiene:
Non dire mai: "di quest'acqua non ne bevo". Potresti trovarti nella tinozza senza manco sapere come ci sei entrata"
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