
In questa foto potete riconoscere in modo inequivocabile le tre ciose ballerine: Co, Cri ed io. Che stile e che spreco, per il mondo della danza, aver iniziato solo ora ad allenarci!
Le ciose, galline, anzi, meglio, chiocce, nel dialetto delle nostre parti, sono nate un po' per caso un po' per istinto di sopravvivenza nell'estate del 2001. Oggi siamo in nove. Nove donne nate tra il '75 e l'80, alcune sposate (anche con figli), alcune fidanzate, altre single. Tra noi c'è un alto tasso di insegnanti, ma non mancano altre professioni. Siamo amiche e questo non è poco.
E' ufficiale: io e Co facciamo danza (è la quarta volta che la nomino, dite che si iscriverà? Almeno per la soddisfazione di mandarmi telematicamente a quel paese). E siete pregate di non ridere. Lo stanno già facendo i nostri rispettivi genitori. L'atletica Meg, come ha osservato giustamente Alex, ci ha lavorato bene ai fianchi (troppo larghi) e alla fine siamo capitolate entrambe. Ragione per cui io oggi non mi reggo in piedi e, soprattutto, ho problemi a scendere le scale. Chissà perché salirle mi riesce meglio...
Sarà perché stamattina (ieri mattina, vista l'ora), causa rottura di un tubo sotto il lavello, sono stata accolta da due amichevoli dita d'acqua che mi venivano incontro a metà dell'ingresso, o sarà perché è (era) carnevale; ma è tutt'oggi che penso a Venezia.
Premessa: il titolo del post è una strofa di una canzone. Chi la indovina, senza far ricerche in internet, beninteso, si merita un gelato (o una cioccolata visto il clima).